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La voce dei clienti - Libri

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Francesco Platini il 19 febbraio 2008 alle 11:38 ha scritto:

Dietrich Bonhoeffer, nell'ora più scura della storia della Germania, non si perse mai d'animo. Una forza lo sosteneva: la fede.
Coinvolto nei complotti contro Hitler e per questo incarcerato, non smise mai di pensare al futuro, in un momento che proibiva questi pensieri a milioni di persone - concentrati solo sul disperato bisogno di sopravvivere.
Bonhoeffer, in un'eterna custodia cautelare, senza la speranza di un processo, e con il terrore che amici e famigliari potessero essere coinvolti nella sua vicenda, studia, pensa, rivede tutta la storia del Cristianesimo.
Cerca nuove modalità per il rapporto uomo-Dio.
Il mondo, per lui, è diventato adulto (oggi possiamo forse pensare che fu fin troppo ottimista). Non ha più bisogno di Dio. Ma proprio per questo motivo Dio può tornare al centro della vita dell'uomo. Perchè è inutile, non è più quel tappabuchi che deve risolvere i nostri guai, e che sentiamo vicino solo all'approssimarsi della morte.
Dio può veramente diventare centro, presenza. E così anche la religione non serve più: Dio stesso è presente, nella persona del Figlio incarnato, del Figlio diventato totalmente uomo per poter essere tra gli uomini.
Il Cristianesimo deve diventare non religioso. Ci occorre un Dio senza religione (e oggi non corriamo forse il rischio di ricadere in una religione senza Dio?).
La fede deve diventare modo di vivere. La Parola di Dio vera guida alla vita umana.
E' un miracolo che un pensiero così profondo - che può anche fare discutere, ma di cui non può essere messa in dubbio la portata - sia stato concepito in una prigione nazista. E' un miracolo che Bonhoeffer riusciva a immaginare la fine di quell'inferno in terra portato dalla follia hitleriana. E' un miracolo che riuscisse a pensare a un mondo nuovo, che avrebbe messo Dio, il Dio incarnato, al centro.
E nei momenti di scoraggiamento, Bonhoeffer aveva la consapevolezza di non essere solo e pregava "Io non capisco le Tue vie, ma Tu conosci la via per me".
E' riduttivo liquidare Bonhoeffer come un teologo protestante, che mirava a rinnovare la Chiesa luterana criticando le teorie in auge all'epoca (in primis la teologia liberale). Bonhoeffer era prima di tutto un Cristiano, e come persona illuminata dalla figura di Cristo, ha da dire molto a tutti i Cristiani, protestanti e non.
In una prospettiva ecumenica Bonhoeffer, che già aveva in mente l'importanza della riconciliazione dei Cristiani, porta un pensiero che deve far riflettere tutti, per superare le divisioni e potersi concentrare sulla questione fondamentale: adorare Dio in Spiritò e Verità, perchè il Regno di Dio possa veramente essere in mezzo a noi.


Ludovico il 19 febbraio 2008 alle 01:04 ha scritto:

Libro molto interessante. Ci vuole però coraggio a leggerlo fino all'ultima pagina. Il tema è crudo. Fa paura. Lascia un senso di amaro in bocca. Fin dove può arrivare la bruttezza dell'uomo? Spesso e volentieri sottovalutiamo le forze che si muovono attorno a noi e che si oppongono a Cristo. E' certo che la preghiera è la forza più potente che Dio ci ha donato. Molto belli gli spunti di riflessione su castità, obbedienza e povertà. Da leggere e meditare prondamente, senza lasciarsi troppo impressionare. La preghiera è più potente del male.

A muollo il 10 febbraio 2008 alle 16:15 ha scritto:

Il libro non l'ho ancora letto tutto ma la testimonianza l'ho sentita dalla sua viva voce... Può essere che qualcosa sia stato amplificato? Può essere, ma la testimonianza che ha dato è stata commovente e la sua conversione è la cosa più bella

Carlo centrini, centrin@tiscali.it il 8 febbraio 2008 alle 15:12 ha scritto:

Pur sapendo che queste cose sono vere ho l' impressione che "Michela" sia un personaggio inventato e che il libro sia edito solo per farle conoscere. COmuqur va bene egualmente !
Centrin

Tommasina il 8 febbraio 2008 alle 09:40 ha scritto:

questa è la storia vera di un' esperienza di vita drammatica che testimonia da sola la grandeza dell'amore di Dio: Lui solo é capace d'abbracciare qualsiasi miseria ed elevarla, trasformarla in cio' che piu' bello, grande e puro possa esserci. La scorsa estate ho incontrato la protagonista di questa storia: é una donna fantastica e bellissima, ha conosciuto l'inferno ma i suoi occhi e il suo sorriso mi hanno dato una pace infinita che é sola di chi é amato veramente da Dio. Io ho avuto la fortuna di ascoltare dal vivo la testimonianza di questa storia di vita e incontrare la protagonista è per questo che consiglio a tutti la lettura di questo libro, perché il male purtroppo agisce ed è nel mondo ma una speranza c'è: Dio non abbandona mai i suoi. E' a noi cristiani la responsabilità di diventare adulti nella fede agendo concretamente in questo mondo affinché la Sua presenza possa aiutare a combattere il male. L'uomo é creato per essere felice

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Avv. Serena Faccio il 18 febbraio 2008 alle 17:58 ha scritto:

Dopo aver letto questo libro, non si può non fermarsi a riflettere sulla vicenda de La Sapienza. Alla luce delle parole di Papa Ratzinger, i recenti fatti di cronaca appaiono dimostrare un'intolleranza assolutamente ingiustificata. Mi domando come si possa aver detto "no" alla presenza di una persona, un grande dei nostri tempi, che ha fatto del dialogo tra cultura e religione, tra fede e ragione, il tratto distintivo di tutta la propria vita, e ora del papato. A i docenti e agli studenti "contestatori" consiglio proprio la lettura di questo libro...

Franco F. il 15 febbraio 2008 alle 18:04 ha scritto:

Con "Perchè siamo ancora nella Chiesa" Papa Ratzinger conferma la sua abilità di scrittore. Il libro è molto gradevole. Impegnato ma comprensibile da tutti. Se ne consiglia la lettura a tutti coloro che credono impossibile il dialogo tra laici e praticanti... Conoscere e poi criticare. Il dissenso aprioristico è frutto di ignoranza. Basta contestazioni pseudo-dotte.


dott. Piero Marco Pavesi il 18 febbraio 2008 alle 11:43 ha scritto:

Molto utile per farne oggetto di attenta meditazione quotidiana e per cercare di eliminare tanti "pre-giudizi" che la nostra società ci propina sulla vera "pace".
Semplice e discorsivo ma al tempo stesso profondo, scava nella nostra anima e "libera" il lettore verso mete di santità.

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Un utente il 16 febbraio 2008 alle 13:53 ha scritto:

unnun libro che è forse l'ultimo canto poetico del 900'...la coda della poetica intesa come sublimazione dell'amore e della natura e del fato e delle cose tutte...un canto , un canone lirico che si eleva al di la del tempo e dello spazio...


cassandra vamaro il 14 febbraio 2008 alle 17:07 ha scritto:

Vorrei solo sottolineare la grande trasparenza metodologica di Luca Diotallevi.


ignazio graziano il 14 febbraio 2008 alle 05:25 ha scritto:

un'opera carica di genuina fede cristiana che ingenera davvero tanta carica e voglia di testimoniare con la stessa intensità della prof.ssa Egle Zoffoli.
Ritengo che dopo tanti anni avere riletto questo libro mi abbia fatto davvero bene e poi in questo mondo fatto di tanti gesti uguali un'esperienza del genere, così singolare ti mette il cuore e l'animo in pace.
Mi piacerebbe tanto ringraziare la prof.ssa Zoffoli o qualche suo familiare, potreste pubblicare un indirizzo utile? Ve ne sarei molto grato!!!!!!!!!

lanfranco bande il 8 febbraio 2008 alle 23:08 ha scritto:

Ho trovato questo libro nella prima edizione del 1978 nella biblioteca dei miei genitori,senza che loro si ricordassero da chi gli fosse pervenuto(probabilmente durante lo smantellamento di una casa di riposo del loro paese di Salussola (BIELLA)
E una narrazione semplicissima a mo di diario ma essendo scritto dalla protagonista, una signora sessantenne che per voto va a piedi da Bologna a Lourdes, ed essendo professoressa di ginnasio, risulta molto scorrevole. Carico di genuina spiritualità traboccante di vera fede Cristiana, si respira il piacevole ritorno ai mezzi di comunicazione degli anni settanta(senza telefonini)
Sarei veramente lieto di complimentarmi con la Signora Egle potendo avere ora solo 91 anni, o con qualche suo familiare per esternare la mia gratitudina nell'aver goduto di questa lettura appena dimesso da un'operazione clinica-particolarmente sensibile essendo io barelliere dell'O.F.T.A.L da quando nell'Agosto 2006 persi mia Moglie ed avendo ora io gli stessi anni che aveva la Signora al momento del bellissimo pellegrinaggio.
Superconsigliato per vero rilassamento e meditazione.

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Il cavallo rosso - Corti Eugenio
Libro

Alberta Crosazzo il 7 febbraio 2008 alle 22:23 ha scritto:

Meraviglioso. Il miglior libro che abbia mai letto. più di Tolstoy o dei grandi depressi. è un Libro vero, scritto con una passione per la verità che trasuda dalle pagine. intelligente, pieno di speranza, pieno di vita, di grandi riflessioni, di grandi personaggi ignoti e grandi perchè puri. da far leggere agli adolescenti che vogliono diventare uomini. ringrazio alberto che me l'ha prestato, e gli auguro di diventare un Uomo retto.

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anonimo il 5 febbraio 2008 alle 20:15 ha scritto:

è un libro molto bello e soprattutto molto toccante.Ci sono testimonianze davvero molto belle specialmente quella di Libera Capuozzo dalla quale capisci l'animo vero del dott Palatucci.


Emmanuel Thebby, mthebby@yahoo.it il 5 febbraio 2008 alle 15:01 ha scritto:

emblematico per capire cosa c'è dietro i problemi del nostro amato paese.
emmanuel